Storie di corsa: Casorate Primo

Carissimi amici,

l’appuntamento di domenica mattina a Casorate Primo ci ha riservato una piacevole sorpresa: il termometro segnava 2 gradi sopra lo zero!!

E’ la prima volta, dopo innumerevoli edizioni che cerco di ripercorrere con la memoria, in cui si corre con temperature più che accettabili.
Il tepore del sole, il terreno privo di ghiaccio/ fango e il Monte Rosa come sfondo, hanno completato l’opera rendendo questa corsa veramente gradevole.
Ulteriore nota positiva: noi del Vtv eravamo davvero numerosi e fa piacere vedere così tante divise verdi in mezzo a centinaia di partecipanti.

Ma...facciamo un passo indietro per un breve approfondimento culturale.
Sì, perché i nostri fedelissimi lettori hanno espresso un certo indice di gradimento riguardo le note curiose, artistiche e storiche delle varie location.
Quindi, per accontentare i palati più fini, ecco qualche piccola curiosità: ad esempio, lo sapevate che gli abitanti di Casorate si chiamano “Casoratini”?
E che dal 2008, grazie al Presidente Napolitano, non è più un semplice paese bensì una città a tutti gli effetti?
Inoltre Casorate Primo ha dato i natali al tenore Piccalunga, al giornalista sportivo Longhi ed al cestista Joel Zacchetti, mentre il poeta Giorgio Caproni ha insegnato come maestro elementare.
Anche il volantino della corsa ha voluto sottolineare le bellezze paesaggistiche evidenziando quelle caratteristiche (il Naviglio, le cascine, l’Abbazia di Morimondo) che siamo così abituati a vedere tanto da scordarci di apprezzare pienamente il loro fascino.

Un richiamo particolare e personale su Fallavecchia che, a mio parere, è un piccolo gioiello.
Nel film “I girasoli” girato del 1970 con la regia di Vittorio De Sica, la scena del matrimonio tra Giovanna (Sofia Loren) e Antonio (Marcello Mastroianni) è stata girata proprio nel piazzale della chiesetta di Fallavecchia.
Come lo so?...Ero presente.

Ma torniamo alla nostra corsa che anche quest’anno è piaciuta molto: i suoi tre percorsi (7-14-21 Km) hanno offerto a tutti, secondo le proprie capacità e preferenze, la possibilità di farsi una bella sgambata in compagnia.

Peccato per l’ultimo tratto di percorso più somigliante ad una discarica che ad un sentiero di campagna...

(Raffaela F.)