Storie di corsa: tra i girasc e scaron

Un’alba fantastica incendia il cielo di questa domenica mattina anche se ben presto le nuvole la renderanno più grigia.

Gli amici del running team ci aspettano per la loro corsa, 15 minuti di auto e ci troviamo al campo sportivo di Motta Visconti pronti per una bella sgambata.

Si inizia bene con un bel caffè gratis offerto due simpatici runner e fatto da una BEE (ape in inglese) con la sua macchina del caffè viaggiante messa a diposizione dalla Cimbali.
Tre percorsi a disposizione, 7- 15 e 20 Km.

Prima parte nella periferia del paese e poi via sull’argine del Naviglio dove però il percorso è praticamente quello della corsa di Trovo ma fatto al contrario, chi fa la lunga si spingerà quasi fino a Trovo, la 15 e continua sul Naviglio.
Alla cascina Paltrera si incrociano di nuovo i due percorsi e alla cascina Morona facciamo il primo ristoro.
Si rientra verso Motta e dopo un breve tratto di SP 526 – chiusa dai vigili proprio per la corsa – ci tuffiamo giù dalla costa della Maina, inizia il Parco del Ticino.
Passaggio nella ex tenuta i Geracci - dal 2003 sede di un centro del Parco Ticino – e via lungo un ramo secondario del fiume Blu.
Secondo ristoro al bar Grillo Verde, passaggio vicino alla piccola darsena usata come ricovero delle barche e poi direzione lanca di Scarone percorrendo una parte del sentiero E1 (quello che da Capo Nord arriva fino a Capo Passero in Sicilia dopo ben 6000 Km in Europa di cui circa 100 nel parco del Ticino).
Il sentiero è stretto e ci accodiamo ad un gruppetto che ha più o meno lo stesso passo.
Passo vicino al vecchio tracciato di Motocross dove mi divertivo con la mia moto a fare salti e curve furibonde – era il secolo scorso e per un istante la realtà si confonde con i ricordi.
Un paio di salite ci riportano sopra la valle del Ticino per il rientro.
Ultima sparata nei pressi del campo sportivo e .......... ristoro finale.

Bottiglia di vino come riconoscimento individuale.

(Pietro G.)