La linea di Gugliermina - Via degli Italiani alla Punta Parrot

Dopo la salita alla Cresta Signal, volevo assolutamente intraprendere l'ascesa di un'altra via Classica del versante Valsesiano, la via degli Italiani alla Punta Parrot.

Con Ilario, un mio grande amico, con il quale molti anni fa, ho salito molte vie in montagna, ci siamo trovati a Dughera per preparare il materiale per la salita. Questa volta, però, c'è la volevamo prendere comoda, andando a dormire al bivacco Gugliermina (Capanna Valsesia) per poi salire la via il giorno dopo.

La partenza del nostro itinerario dal parcheggio Wold sopra Alagna Valsesia, lasciata l'auto, con passo tranquillo risaliamo verso la nostra meta, un bivacco solitario, incastonato al centro del versante sud del Monte Rosa.

Al Rifugio Pastore, ci fermiamo per la solita pausa caffè e per ammirare le imponenti pareti del Rosa. Dopo aver riempito le borracce alla fontana riprendiamo la nostra camminata. Arrivati al bivio per il Rifugio Calderini, svoltiamo a destra dopo aver attraversato il ponticello.

I torrenti del Sesia, oggi, sono tranquilli, guadiamo senza problemi e risaliamo la lunga dorsale erbosa che ci porta all'altezza del ghiacciaio del Piode. Il ghiaccio è un labirinto di seracchi che si trasformano giorno dopo giorno, entriamo cosi in un ambiente selvaggio e affascinante.

Nel pomeriggio arriviamo al bivacco, non c'è nessuno ma del resto è ancora presto.

ghiacciaio del piode dal bivacco gugliermina

Decidiamo di percorrere qualche centinaio di metri sulla Via degli Italiani in modo che all'indomani lasciando il bivacco nell'oscurità prima del sorgere del sole sarà per noi semplice trovare la via di salita.

Nel nostro giro di perlustrazione prendiamo anche dell'acqua al nevaio sopra al bivacco sulla destra.

rifornimento acqua bivacco gugliermina via degli italiani

Tornati al bivacco mangiamo un bel piatto di pasta e un po' di affettati. Questi momenti passati nei bivacchi in alta montagna sono sempre magici, si ascoltano i suoni arrivare dai ghiacciai vicini, qualche scarica di ghiaccio e roccia, ti senti piccolissimo, circondato da cime e canali maestosi.

Al mattino alle 5, dopo una bella collazione abbondante, partiamo per la lunga salita.

La via degli Italiani, non è particolarmente difficile, però l'ambiente in cui ti trovi è veramente isolato e la linea di salita, proprio perché non obbligata lascia spazio all'interpretazione che può portarti in tratti più articolati e difficili.

Dopo aver salito il primo sperone si attraversa il ramo estremo del ghiacciaio del piode, lo si risale e ci si porta sul secondo risalto, dove iniziano tratti di misto veramente divertenti.

misto sulla via degli italiani

... altrettanto divertenti sono i tratti finali sotto la calotta finale ...

ultimi tratti via degli italiani

Verso le 10, dopo circa 5 ore di salita, siamo in cima alla Punta Parrot, avvolti tra le nebbie dove ci attende un vento gelido.

vento in cima alla punta parrot

Nel suo complesso è sicuramente una salita splendida, anche se il percorso presenta tratti di roccia molto rotta dove è importante procedere con attenzione.

Scegliamo di scendere seguendo la cresta di sinistra che in breve ci riporta al colle di Lys. Da qui incrociamo la via normale alla Punta Gnifetti,  dove veniamo assaliti da molte comitive di alpinisti e così si conclude il nostro viaggio solitario, siamo ancora a 4000 metri, ma la solitudine della via degli Italiani è oramai lontana ...