Bereguardo

    
Provincia
Milano
CAP
27021

Bereguardo è un piccolo comune lombardo situato nella provincia di Pavia, famoso per il suo castello edificato in età mediovale dai Visconti e per il ponte di Barche sul Ticino. Lo si può raggiungere da Milano in bicicletta percorrendo prima il Naviglio grande e poi il Naviglio di Bereguardo, proveniente da Abbiategrasso.

Storia

Le prime notizie storiche riguardanti Bereguardo si possono ascrivere al periodo delle invasioni nel territorio prima dei longobardi e poi dei franchi ed a tal proposito sono state fatte delle ipotesi etimologiche sul nome del borgo come la forma francese "Beauregarde".

Appartenente alla Campagna Soprana di Pavia, l'abitato si sviluppò attorno al castello costruito dai Visconti di Milano all'inizio del XIV secolo per il controllo di un passo del Ticino, e diventato ben presto luogo di svaghi e cacce per i duchi di Milano, da cui il nome di bel riguardo per la posizione panoramica dominante la valle alluvionale del Ticino. A tal proposito sappiamo che il 16 febbraio 1386 il duca Gian Galeazzo Visconti decise di estendere ai confini del comune anche una grande parte verso il Ticino di modo da potervi creare una grande riserva.

A quest'epoca è ascrivibile inoltre la costruzione del locale porto sul Ticino, con un tradizionale ponte sostenuto da chiatte (appartenente alla Strada Provinciale 185), che ancora oggi viene mantenuto e che collega il comune di Bereguardo con il vicino comune di Zerbolò.

Nel XV secolo, il castello e l'abitato di Bereguardo vennero infeudati a Matteo Mercagatti di Bologna (capostipite degli Attendolo Bolognini) che era già castellano di Pavia. Nel 1447 il conte Francesco Sforza, con l'intento di impadronirsi del Ducato di Milano, pose assedio al castello di Bereguardo facendosi in breve tempo consegnare il borgo grazie alla complicità di Agnese Del Maino (amante del duca Filippo Maria Visconti) per poi ricompensare lo stesso Mercagatti col titolo di conte e con il feudo di Bereguardo.

Il ruolo politico del Mercagatti, ad ogni modo, divenne secondario quando Francesco Sforza riuscì a raggiungere il proprio intento nel 1450 con l'elezione a duca del milanese. Fu in quell'anno, infatti, che il castello ed il borgo di Bereguardo vennero concessi in usufrutto a Giovanni Tolentini della Stacciola, originario di Urbino, suo capitano delle guardie e consigliere personale nonché sposo di Isotta Sforza, figlia naturale del duca. Quest'ultima donazione, ad ogni modo, fu un semplice usufrutto in quanto i diritti feudali vennero mantenuti da Francesco Sforza.

Nel XVIII secolo era infeudato agli Eleiizander. Nel 1872 furono uniti a Bereguardo i soppressi comuni di Zelata e Pissarello.