Robecco sul Naviglio

    
Provincia
Milano
CAP
20087

Grazioso comune in provincia di Milano attraversato dal Naviglio Grande, si trova nel territorio compreso tra il Parco del Ticino ed il Parco Agricolo sud a due passi da Abbiategrasso. Grazie alla sua posizione geografica e alla varietà del suo territorio è una meta molto amata dai Milanesi.

Storia

Il primo insediamento nel territorio di Robecco Sul Naviglio venne posto nell'attuale località di Casterno, più a sud dell'attuale centro storico, verso il Ticino, e si identificava con un accampamento militare romano per il controllo del fiume e dei suoi guadi. L'abitato di Robecco, in realtà, si sviluppò decisamente a partire dall'escavazione del Naviglio Grande nel XII secolo, anche se ancora a metà del Duecento quando l'imperatore Federico II, tentando l'assalto a Milano, diede ordine di abbattere le fortificazioni presenti a Casterno dal momento che nell'abitato di Robecco esse erano completamente assenti.

L'epoca moderna

A partire dal XVI secolo, Robecco conobbe un vero periodo di splendore, coincidente col fatto che alcune tra le famiglie nobili milanesi di maggior rilievo scelsero questa e altre aree per acquistare terreni dove costruire le loro residenze di campagna, investendo in vaste proprietà e latifondi molto redditizi. I Pietrasanta, i Barzi, i Casati, gli Archinto e i Borromeo furono tra i primi a concorrere in questi acquisiti, avviando tra l'altro la costruzione delle splendide ville gentilizie lungo il Naviglio che ancora oggi si possono ammirare.

Sempre nel corso del Cinquecento, rimarchevole fu la figura di San Carlo Borromeo che, come arcivescovo di Milano, più volte si recò in visita nella Pieve di Corbetta ed a Robecco stessa (si ricordi l'oratorio di San Carlo nella frazione di Castellazzo de' Barzi) che in più occasioni si preoccupò anche di mediare alle diatribe tra i nobili locali come nel caso dello scoppio della peste del 1576 che vide l'abitato robecchese suddiviso in due differenti amministrazioni a causa delle disposizioni volute dallo spagnolo marchese d'Ayamonte che aveva predisposto poco prima che la divisione territoriale tra Milano (zona interessata dal contagio) e quella pavese (zona ritenuta ancora salubre) dovesse essere marcata dal corso del Naviglio Grande.

Durante l'età napoleonica il comune si ingrandì temporaneamente annettendo Lugagnano e Castellazzo de' Barzi: per quanto riguarda il secondo borgo, l'unione fu poi definitivamente attuata nel 1870.

Fonte Wikipedia