Via degli Italiani alla Parrot - Versante Sud del Monte Rosa

    
Percorso di interesse
Ideale per:
Alpinismo
Fondo
Esposto, Arrampicata, Misto - Roccia e Ghiaccio
Difficoltà a piedi
Alpinistico
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Difficoltà: AD+
Quota partenza (m): 3212 - Capanna Guglielmina
Quota vetta (m): 4432
Dislivello complessivo (m) 1220

Il versante Sud del Monte Rosa è rimasto decisamente fuori delle mete alpinistiche più frequentate. Grazie al fatto che non ci sono impianti di risalita, l'avvicinamento all'attacco delle vie è lungo e faticoso, ma consente di assaporare la bellezza di questi luoghi solitari e severi, dove i pionioeri dell'alpinismo hanno scritto pagine di storia. La salita alterna tratti di cresta rocciosa e pendii nevosi in un ambiente che offre panorami stupendi nel cuore profondo della parete Sud del Monte Rosa.

Note tecniche

Lunga via su una grande parete. Molti tratti su sfasciumi e rocce instabili si alternano a brevi tratti di bella salita su blocchi stabili. Qualche passo di III.

Finale di c.ca 400 mt. su neve e ghiaccio a 45°. Portare una mezza corda da 30 mt., 1 fettuccia, 2 friends medio-piccoli, ramponi, 1/2 picche, casco.

Avvicinamento

Per l'avvicinamento da Alagna potete leggere Da Alagna al Bivacco Guglielmina (ex Valsesia) - Monte Rosa

Relazione

Subito dietro al Bivacco Guglielmina 1, si attacca il crestone seguendo le frecce e i bolli segnavia puntando all'evidente segno - lettera "P".

Passare sulla destra del segnale "P" 3 e poco dopo un breve canale di roccette instabili riportarsi sul filo di cresta salendo verso sx fino alla base di uno sperone roccioso, salirlo direttamente per un vago diedro-canale (passo di III) oppure aggirarlo sulla sinistra con minori difficoltà per una serie di placche lisce piuttosto abbattute.

Proseguire su ampia cresta di sfasciumi (ometti di pietre e picchetti di legno) e raggiungere l'estremità orientale del ghiacciaio delle Piode a quota m.3650 (passi di I e II).

Da questa posizione è visibile interamente il crestone successivo sopra al margine orientale del ghicciaio del Piode.

Risalire il pendio nevoso 4 puntando al crestone formato da un risalto di rocce grigie, varcare la terminale più facile in questo punto e con un diagonale verso sinistra portarsi in un canalino nevoso che permette di riguadagnare il filo di cresta al di sopra di detto salto.

Seguirlo lungamente superando sezioni di roccia più o meno compatte alternate a piccoli nevai. Si oltrepassa una evidente zona composta da risalti di roccia grigia a cui fa seguito un’affilata crestina che porta ai gradoni rocciosi antecedenti la cresta nevosa sommitale. Risaliamo il dorso nevoso sulla destra per poi lentamente spostarsi a sinistra dove va a morire contro le ultime rocce 5 che spezzano l’uniformità della calotta nevosa sommitale.

Si cerca il passaggio migliore nei canalini nevosi formati dalle costole, ( max 45°) per approdare all’ultimo pendio interamente nevoso che porta sulla cresta 6, volgendo a sn in breve si raggiunge il punto culminante. 7 ( ore 5/6 dalla capanna)

Discesa

Dalla vetta percorrere la cresta nevosa occidentale sino ad un piccolo gendarme roccioso 8, abbandonarla poco prima divallando sul lato sud per brevissimo pendio ripido sino al pianoro sottostante, dove solitamente si trovano le tracce che portano al colle del Lys 4248m 9 grossomodo verso SO.

Proseguire verso S lungo il ghiacciaio del Lys orientale passando sotto i seracchi della Piramide Vincent, un breve ma ripido pendio ci consente di mettere piede sul sottostante ghiaccio del Garstelet.

Percorrerlo in piano passando a sn ( senso di marcia ) del promontorio roccioso dove sorge l’evidentissimo rifugio Gnifetti 3611m sino a raggiungere a quota 3500 circa la bastionata rocciosa che lo delimita a meridione. (Solitamente in tutto questo tratto si trova un ampia traccia, anche se bisogna rimanere vigili
ai numerosi crepacci circa ore 1.30 dalla vetta )

Percorrere una delle numerose vie di discesa della bastionata fino sul ghiacciaio d’Indren puntando prima verso E quindi S alla vicina stazione di arrivo della funivia. 10

Importante!

L'alpinismo su roccia e ghiaccio è un'attività potenzialmente pericolosa se non praticata con adeguata prudenza e cognizione di causa. Le vie riportate in queste relazioni sono state da noi percorse e descritte "di prima mano" con la maggior precisione possibile, ma questo non può in alcun modo sostituire la vostra valutazione e responsabilità personale.